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STORIA
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L’orgoglio di esserci

 Le tappe di un cammino maturate attraverso l’impegno di soci entusiasti e dirigenti appassionati

Sessantotto anni di attività rappresentano un patrimonio prestigioso nella vita di un sodalizio vitalissimo, in fase di crescita, grazie all’impegno dei dirigenti e alla risposta piena ed entusiasta dei soci. Attività che è stata sempre motivo di coesione nella grande famiglia dei lavoratori del porto e di tutti gli aderenti al C.R.A.L.
Un’attività che negli anni si è via via sviluppata, modernizzata, intensificata, cercando nuove strade e nuovi appagamenti, sotto la guida di dirigenti oculati e appassionati, fieri delle motivazioni sociali che senza deviazioni ma con dosata continuità hanno saputo costantemente inseguire.

Patrimonio dei Soci

 

Basta respirare anche per pochi istanti l’atmosfera che si sviluppa nell’attività del “Circolo”, per rendersi conto della sua genuinità, della sua validità. Il Circolo è patrimonio di tutti: questa è la sua forza. Chi ne è Socio, sa di essere protagonista di una vicenda umana che è fatta di cordialità di rapporti, di simpatia, di spirito di emulazione. Le iniziative sviluppate dal C.R.A.L. sono note a tutti i soci, ma sottolinearne le varie ramificazioni non sarà vano. Andiamo ad elencarle intanto, perché il loro numero è davvero notevole, tale da suscitare ammirazione, poiché si rivolgono verso tutte quelle zone di “tempo libero” che sono appunto terreno di conquista per chi cerca, all’ombra del Circolo, l’inserimento negli spazi più vicini ai propri gusti.
Pesca, ginnastica di mantenimento, nautica, attività svolte nella sede C.R.A.L. (balli, carte, dama, scacchi, tennistavolo), podismo, sci-montagna e windsurf sono i Gruppi in cui si articola l’attività del Circolo. Ciascuna di queste ha un suo nucleo dirigenziale ed il tutto è coordinato dal Consiglio Direttivo del C.R.A.L., presieduto da Lorenzo Deferri con una vitalità veramente apprezzabile. La forza del Circolo risiede ovviamente nella funzionalità del Direttivo, costituito da persone che hanno in dote soprattutto una qualità, determinante per il buon andamento del sodalizio cui sono preposti: l’altruismo, accompagnato peraltro da una dedizione encomiabile.

Le radici

 

Non è stato facile ricostruire nel tempo le origini di questo Circolo e risalirne le tappe più significative del suo lungo cammino. E’ l’erede di coloro che cinquant’anni fa, appunto, furono i fondatori di quelle che possiamo chiamare le sue due anime: il Circolo Sportivo e Culturale – di cui era Presidente Riccardo Bevilacqua e Vice Presidente Vittorio Desco – ed il Circolo Ricreativo Assistenza Lavoratori – ENAL – il cui direttivo è citato più avanti – ambedue costituitisi nel 1947, a distanza di pochi mesi uno all’altro.

È indubbio che questo fatto ha giocato a sfavore di un preciso e non meno importante riconoscimento dell’uno o dell’altro Circolo quale unico organismo per il tempo libero di tutti i dipendenti dell’amministrazione portuale di Trieste. Esigenza del resto molto sentita fra gli stessi lavoratori tanto che numerosi di essi possedevano le due tessere. Motivazioni diverse hanno a lungo impedito il realizzarsi di questa prospettiva, avanzata, ed auspicata dal CRAL -ENAL sin dalla sua costituzione e purtroppo respinta.

Fortunatamente, questa situazione, con il passare del tempo e grazie anche alle nuove leve entrate a far parte dell’amministrazione portuale negli anni ’60, si è favorevolmente evoluta, passando nei primi anni ’70, da una timida forma di collaborazione ad una più organica cooperazione nella formulazione di programmi sociali rivolti a tutti i dipendenti del nuovo Ente Autonomo del Porto – nel frattempo subentrato ai Magazzini Generali – tanto da giungere infine, il 30 marzo 1976, alla definitiva unificazione dei due Circoli.

Non è stato facile ricostruire cinquant’anni di storia del Circolo perché ci si è dovuti basare sul solo archivio del C.R.A.L., fortunosamente salvatesi dal macero, mentre non è stato possibile avere significativi riferimenti del Circolo Sportivo.

È certo che quello che poi sarà il Circolo che ha avuto più seguito fra i dipendenti ed i pensionati dell’Azienda portuale dei Magazzini Generali ha preso l’avvio con la costituzione di quel Comitato Promotore che il 10 novembre 1947 presentò formale domanda all’ENAL di Trieste per l’istituzione di un Circolo Ricreativo Aziendale tra i dipendenti dei MM.GG. Stessa richiesta venne formulata l’indomani – ed era per certi versi più importante di quella precedente – alla Direzione dell’Azienda. La richiesta conteneva “il riconoscimento del Comitato Promotore e l’assistenza morale e materiale necessaria alla buona riuscita dell’iniziativa, in quanto per la formazione del nuovo Circolo i sotto firmati trovano una delle maggiori difficoltà nella mancanza di una sede adeguata e decorosa”.

In attesa di una soluzione definitiva, nella richiesta veniva prospettata anche la possibilità di risolvere il problema mediante “coabitazione” presso qualcuno dei maggiori Circoli aziendali triestini aderenti all’ENAL.
La risposta positiva alle due richieste (riconoscimento del Circolo e sede) non tardò ad arrivare. I tempi della burocrazia, pur nel clima ancora farraginoso di un dopoguerra turbato a Trieste dalla occupazione militare alleata e dalla stessa amministrazione rappresentata dal G.MA., erano tutto sommato più celeri di quelli odierni.
Così, già in data 28 novembre 1947, ossia a distanza di neanche due settimane dall’inoltro della domanda, il Direttore Generale dei Magazzini Generali, Rodolfo Bernardi, indirizzava al Comitato Promotore la seguente lettera, il cui testo va integralmente riportato in questa rievocazione, data l’importanza del documento:

 

“Preso atto del foglio di codesto Comitato di data 11 novembre a.c. – si legge – e tenuto conto delle sane finalità dell’iniziativa, intesa a svolgere un’opera morale e materiale in favore dei lavoratori, questa Direzione Generale autorizza la costituzione di un Circolo ricreativo aderente all’ENAL fra i dipendenti dei Magazzini Generali. Firmato, il Direttore Generale R. Bernardi”.

 

Vale la pena ricordare che l’ENAL di Trieste era stato costituito con ordine n° 403 del G.MA. solamente il 17 luglio 1947. Molto tempestivo quindi il disegno del Comitato promotore che, con felice intuizione e pronto impegno, aveva subito formulato la richiesta di adesione a questo Ente.

Il problema della sede era stato risolto, come era nei voti dei richiedenti, grazie all’ospitalità offerta dal Circolo Ferrovieri di piazza Vittorio Veneto n° 9 e di San Vito, con le stesse agevolazioni riservate ai propri soci. C’era insemina la possibilità di usufruire dei vari servizi esistenti quali bar, mense, attività ricreative, ballo, cinema, sport e cultura. La comunicazione ai soci di tale raggiunto obiettivo veniva fatta tramite il notiziario del Circolo, in data 4 dicembre 1947. Ed è da ribadire la celerità con cui i problemi venivano affrontati e risolti.

Continuando nel passo di carica (felice comportamento in vista dell’approdo negli anni seguenti alla sede collocata al Molo Bersaglieri), il neonato Circolo affronta anche il tema della regolarizzazione democratica della reggenza affidando, in data 19 gennaio 1948, ad una assemblea il compito di eleggere e nominare il Comitato Elettorale e di approvare lo Statuto Sociale. Tale statuto, nella sua premessa, fissa che:
“programma del CRAL è di dare vita ad un complesso di attività di carattere ricreativo, assistenziale, culturale e sportivo, onde curare l’elevazione spirituale, morale e fisica dei suoi associati e favorire l’affiatamento e la solidarietà tra i lavoratori”.

Una enunciazione, come si vede, ricca di principi sani, positivi, sicuramente nobile nella sua premessa.

Il primo Direttivo

 

Ed eccoci all’Assemblea del 9 febbraio 1948, in cui vengono eletti i componenti del primo Consiglio Direttivo del CRAL-ENAL Magazzini Generali. Dieci gli eletti, che nella riunione tenuta il 13 febbraio successivo procedono alla designazione delle cariche sociali.

Primo Presidente è indicato Giacomo Bartoli, impiegato, fratello dell’alierà Sindaco di Trieste, il leggendario Gianni, che ha legato il proprio nome alle vicende, spesso drammatiche e cruente, che hanno portato al ritorno dell’Amministrazione italiana a Trieste, il 26 ottobre 1954. Gli altri incarichi sono così assegnati:

Vicepresidente: Stelio Comparini
Segretario: Elio Toso
Cassiere: Eraldo Capitanio
Economo: Vittorio Timeus
Dir. organizz.: Luciano Chisari
Dir. Sportivo: Bruno Furlani
Sindaci: Carla Renzi, Andrea Magnone e Vittorio Caris

Scontato che con l’elezione del nuovo Consiglio direttivo veniva a cessare l’attività del Comitato promotore, cui spettava il grande merito di avere sostenuto il lavoro organizzativo nella fase iniziale. E ad esso, doverosamente, il neoeletto Direttivo non aveva mancato di esprimere il più caloroso ringraziamento.

Partiva subito il tesseramento. Costo delle nuove tessere per il 1948, lire 225; importo trattenuto per il socio dipendente dall’Azienda, in tre rate mensili di lire 75, a partire dal mese di febbraio. La tessera per i familiari poteva essere rilasciata su richiesta e dietro corresponsione del relativo importo.

La Sede definitiva

 

Dalla fine del 1949, 19 novembre per la precisione, incomincia per il CRAL – Magazzini Generali la peregrinazione in cerca di una sede adatta. In quella data avviene infatti l’insediamento in via XXX ottobre n° 3, ma la sistemazione non è duratura: il 1° luglio 1950 ecco che il Circolo si sposta in via San Nicolo n° 5, nella sala artistico-culturale dell’ENAL provinciale per poi ritornarvi una seconda volta il

10 febbraio 1954, dopo una breve parentesi in piazza, della Libertà n° 6, iniziata nella primavera del 1953.

Ma la data che consacra l’occupazione della sede definitiva è quella del 16 marzo 1955. Alle ore 18.45 di quel giorno viene definitivamente e felicemente inaugurata la nuova sede sociale alla Stazione marittima.

Una soluzione ideale, in faccia al mare, anzi in mezzo al mare, che è l’elemento da cui il porto ed il lavoro del porto prendono vita. Non servono parole di commento o di illustrazione. L’evento è stato memorabile, indimenticabile. Lo ricordiamo ripresentando integralmente, nella pagina seguente, l’annuncio ufficiale come era stato dato

11 10 marzo 1955, sul notiziario del Circolo Aziendale. Il resto, si potrebbe dire, è storia di oggi, perché veramente la sede della Stazione Marittima, al Molo Bersaglieri, è stata un vero punto di riferimento per tutti i soci.

Ma ci sono state altre tappe, nella vita dell’ormai cinquantenario CRAL, che vanno ricordate. Prima fra tutte va ricordata la modifica della denominazione originaria, adattandola all’attualità della realtà portuale. Ciò accadde a seguito della costituzione dell’ENTE AUTONOMO DEL PORTO DI TRIESTE, avvenuta il 9 luglio 1967. Ma forse sono state le modifiche allo Statuto sociale, che sono state apportate in seguito, a dare una vera svolta innovativa al Circolo. Determinante fu certamente l’Assemblea tenutasi il 6 aprile 1974 che, approvando la proposta formulata dal Presidente in carica, Luigi NARDINI, dava mandato al Consiglio direttivo di redigere il nuovo Statuto del CRAL.

Attività in espansione

 

Ed ecco che il nuovo statuto contiene un articolo che risulterà determinante per il potenziamento delle strutture e quindi delle attività del C.R.A.L. Si tratta dell’art. 3, che precisa:

“Al fine di meglio perseguire lo sviluppo delle attività nei vari campi del tempo libero, il C.R.A.L. favorisce la formazione di Sezioni in tutti quei settori dello sport e dello svago di cui dai soci sia sentita la necessità. Compito delle Sezioni, disciplinate da appositi Regolamenti, approvati dal Consiglio Direttivo del C.R.A.L., è quello di coordinare le attività specifiche per le quali sono sorte, promuovendo ogni iniziativa atta a soddisfare le esigenze dei soci. Possono far parte delle Sezioni, oltre ai dipendenti dell’Ente, i “soci aggregati”.

A proposito dei “soci aggregati”, che qui compaiono per la prima volta, ecco che il successivo art. 4 ne prevede l’inquadramento. I soci infatti possono essere: a) onorari; b) ordinari, cioè dipendenti dell’Ente o in quiescenza; e) aggregati, cioè non dipendenti dell’Ente. Sono soci aggregati, viene precisato, coloro che, non essendo dipendenti dell’Ente, chiedono di far parte di una Sezione del C.R.A.L. per svolgere una determinata attività. I soci aggregati possono ricoprire cariche direttive nelle Sezioni a livello di consigliere.

Anni felici

 

Sessantacinque anni in così poche righe? Chi li ha vissuti, volgendosi indietro, si meraviglierà che ne siano già trascorsi tanti, così in fretta. Accade sempre quando il ricordo è piacevole, quando tutto sommato le esperienze sono state positive. È certamente il caso del C.RA.L. dell’Autorità Portuale di Trieste.

Si dice che chi semina e può ammirare un buon raccolto può dirsi fortunato. Lo sono certamente gli attuali soci e dirigenti che, senza la determinante volontà di coloro che sono stati i promotori e gli iniziatori di queste due realtà, ma anche di quanti si sono poi impegnati per giungere ad una loro unificazione e fusione, ben difficilmente potrebbero godere dei risultati oggi raggiunti dal C.R.A.L.

L’attuale Consiglio Direttivo può dunque andar fiero. Ne ha diritto perché fin qui ha operato con saggezza e razionalità, cercando di allargare i confini della simpatia che circonda il Circolo, per trovare nuovi consensi e nuove conferme.

A tutti gli auguri di una felice continuazione. Il C.RA.L. – A.P.T. è una istituzione che onora Trieste e di cui Trieste deve andare fiera. Riflette l’attività del tempo libero di quei lavoratori che più rappresentano la città, nella sua espressione più significativa: il porto. Gli è dovuta stima non meno che riconoscenza.

Dante di Ragogna